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Diritto dell’amministrazione digitale

Uno degli obiettivi che si è dato il governo italiano, in adempimento di precisi impegni assunti con l’Unione europea, è quello della realizzazione della transizione digitale dell’Amministrazione pubblica, ritenuta anche il mezzo attraverso il quale pervenire alla semplificazione e sburocratizzazione dell’apparato statale.

Il Codice dell’amministrazione digitale ha, innanzitutto, disciplinato l’impiego della tecnologia informatica sotto il profilo delle modalità di documentazione, conservazione e comunicazione dell’atto amministrativo, divenuto ormai documento informatico.

Si aprono, però, ancora nuovi scenari, quelli in cui l’intelligenza artificiale (IA), è in grado di elaborare masse estremamente rilevanti di informazioni attraverso modelli algoritmici (machine learning) che, dopo aver imparato in base ai dati messi a disposizione (la P.A. ha un enorme deposito di dati dei cittadini, dati, quindi, oggetto del GDPR) sono in grado di determinare misure informatiche, effettuare valutazioni e previsioni informatiche, adottare, decisioni informatiche, provvedimenti ad elaborazione elettronica cioè atti amministrativi il cui contenuto viene affidato interamente allo strumento informatico e quindi, in definitiva, alla macchina.

È il computer che provvede direttamente al reperimento, al collegamento e alla interrelazione tra norme e dati; il computer assume dunque un ruolo strumentale rispetto alla formazione dell’atto amministrativo conclusivo svolgendo l’iter logico digitale che conduce all’atto finale e ne concretizza la motivazione (digitale). Il pc è il nuovo istruttore dell’atto. Molta di questa attività di enforcement è già in atto, per esempio nell’amministrazione finanziaria, con gli accertamenti presuntivi. In Cina vige il Social Credit Scoring, un sistema di classificazione della reputazione di cittadini e imprese a cui si correla l’accesso a benefici economici e servizi pubblici o l’irrogazione di sanzioni (per esempio, se non si attraversa sulle strisce pedonali si subisce una decurtazione diretta sulla carta di credito ma anche una valutazione negativa quanto all’essere o meno un buon cittadino). 

L’esordio del contenzioso dell’amministrazione algoritmica è stato dato dal caso Buona scuola” al cui centro si poneva un software preposto alla decisione automatica delle assegnazioni delle sedi di servizio agli insegnanti vincitori di concorso, che, come sappiamo, deliberava sulle richieste di mobilità tenendo conto della normativa, dei risultati dei concorsi, delle disponibilità di sedi e provvedeva a stilare automaticamente le graduatorie per le assegnazioni ed i trasferimenti ed il contenzioso connesso relativo all’accesso al codice sorgente ed all’impugnazione delle decisioni errate dell’algoritmo.

Assumono poi sempre più importanza per l’istruttoria amministrativa i dati comunque raccolti attraverso standard europei di format comuni ma anche attraverso sensori dell’internet of things (trasporto pubblico, raccolta rifiuti, monitoraggio ambientale, urbanistica ed edilizia, sicurezza ed inclusione sociale), La tecnologia blockchain (o dei registri distribuiti) assicura l’autenticità, l’integrità l’immodificabilità, la leggibilità e la reperibilità dei documenti informatici resi disponibili dall’amministrazione e permette il tracciamento univoco di sequenze di dati che nell’istruttoria di un atto amministrativo possono, per esempio, consentire il controllo dei requisiti di legittimazione delle condizioni di ammissibilità e dei presupposti rilevanti per l’emanazione del provvedimento così, per esempio,  l’identificazione di colui che ha la disponibilità di un immobile, accertato grazie un hash associato ad un documento.

Piattaforme di process service consentono l’accertamento dei requisiti di legittimazione per la scelta del contraente, p.e. negli acquisti sul MePa; quelle di task service consentono l’autenticazione dei soggetti per qualsiasi procedimento amministrativo (SPID e Cie); quelle di Data service consentono, poi, accesso a fonti di dati raccolti nel perseguimento di finalità istituzionali e pubbliche, come i dati dall’Anagrafe Nazionale.

L’avvento dell’era digitale apre, quindi, una nuova fase per il diritto, specialmente amministrativo, posto che ripropone, sotto altra specie, la sua ratio fondativa che è quella del controllo del potere pubblico ormai divenuto decisione algoritmica e della sua capacità di incidere sulle posizioni e la sfera di libertà delle persone.