Le sfide della digitalizzazione dei contratti pubblici.
o…. del diritto amministrativo digitale.
Un caloroso ringraziamento agli Ordini degli Avvocati, degli Ingegneri, degli Architetti, al Collegio dei Geometri ed all’Associazione degli Avvocati Amministrativisti di Sicilia, per lo spessore dell’incontro di studio su “Il Codice dei Contratti. L’adeguamento della Regione siciliana e la digitalizzazione” e soprattutto all’intelligente organizzazione e conduzione della giornata di lavoro, espressa dall’Arch. Gianluca Oreto.
Dopo l’ampia panoramica sulle peculiarità della legge regionale 12/2023, di recepimento dinamico nella Regione siciliana, del D.lgs. 36/2023, offerta dagli illustri relatori che mi hanno preceduto – l’arch. Rino La Mendola, il Prof. Avv. Gaetano Armao e l’Avv. Giuseppe Ribaudo – ho cercato di sintetizzare gli estremi delle molteplici questioni poste dal tema della trasformazione digitale e dell’algoritmizzazione del diritto dei contratti pubblici e, molto più in generale, del diritto amministrativo.
Come sempre, all’alba di una nuova era in cui sistemi sempre più evoluti e “senzienti” attraversano la nostra quotidianità (e si presentano al cospetto del Diritto per reclamare da esso una regolamentazione o si presentano come di necessaria regolamentazione), i dubbi sono assi più delle certezze, la navigazione in mari ignoti più degli approdi sicuri.
Sono onorato di essere stato chiamato a contribuire alla riflessione su di un tema tanto interessante, complesso e “di frontiera” e mi auguro di essere riuscito a trasmettere il senso della sfida che la digitalizzazione pone in particolare al diritto amministrativo, che, nella sua naturale dimensione di bilanciamento di interesse pubblico e privato, entra assai ampiamente in ambiti “sensibili” e prossimi della vita quotidiana.